martedì 26 ottobre 2010

Tanto è tutto un magna magna



Oltre 200 mila visitatori, 900 espositori, un budget di 13 milioni di euro e il 30% di stranieri in più rispetto a due anni fa. Sono questi i numeri che, con un pizzico di patriottismo, La Stampa sbatte in prima pagina relativamente all’ultima edizione del Salone del Gusto di Torino. “Malgrado la crisi – asserisce il Presidente di Slow Food Italia- si tratta di un risultato davvero positivo”. Contenti loro e poveri noi, cittadini di un paese dove “finché se pò, se magna”.
Chiariamoci, non è che uno voglia sputare sulle nostre eccellenze, però se tutto il mondo ci dipinge come il popolo dei peccatori di gola, qualche domanda dovremmo pur porcela.
Perché avremo pure il patrimonio artistico più vasto del mondo, ma se pure un’anoressica tutta bocca e denti come Julia Roberts nel suo ultimo film viene a Roma solo per scofanarsi di bucatini, pizza, a’mpepata e’cozze, coda alla vaccinara, dolce, frutta, caffè e ammazzacaffè qualcosa vorrà pur dire?
Perché saremo anche un popolo di artisti, ma se la conduttrice di punta della Rai chiede due milioni di euro per tornare a spadellare e a fare la scarpetta in diretta nelle padelle sporche significherà qualcosa?
E infine, saremo anche un popolo di poeti, ma sta di fatto che il libro più venduto dell’anno è "Cotto e Mangiato" dell’intrepida Benedetta Parodi. Che poi, e quì apro un’annosa parentesi, siamo davvero convinti di essere i migliori al mondo in fatto di cucina quando il libro best-seller dell’anno, prossimo al milione di copie, è un manuale che regala tali mirabolanti perle. Copio e incollo.

(da Cotto e Mangiato di Benedetta Parodi)
L’insalata russa, l’idea di Benedetta

Se non avete tempo, o voglia di fare la maionese in casa e tagliare tutte le verdure ecco alcune scorciatoie -eh, certo Benedé, uno spende 15 euro di libro per cominciare a mettere sotto i denti qualcosa che non sia pizza al taglio, e tu attacchi con la storia della svogliatezza ai fornelli? Andiamo bene…-. Naturalmente la più semplice è comprare la maionese confezionata, meglio quella light -perché non i bottiglioni antiatomici gialli dei paninari, già che ci siamo?- . Se poi andate dritti nel banco freezer del supermercato potete comprare una confezione di verdure per insalata russa. Dentro troverete piselli, carote e patate già tagliati, solo da sbollentare -mi pare logico, uno vuole convertirsi alla buona cucina fatta in casa e gira che ti rigira si ritrova sempre a rovistare nel reparto surgelati come un naufrago dell’isola dei famosi davanti ai sacchetti della monnezza dei cameramen…-. Dovrete solo aggiungere il tonno e lo spicchio di mela..e il gioco è fatto -e io a questo punto, immensa Parodi, scenderei in rosticceria a prendermi una vaschetta di insalata russa, mangiata e soprattutto (pre)cotta-.

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