lunedì 29 novembre 2010

SodaCaustica_'N Tajo



Ci tengo alla carriera di Valerio Scanu. La sua "Per tutte le volte che" è il mio cavallo di battaglia nelle serate karaoke e se sono abbastanza in forma riesco a sostenere anche l'acuto finale con relativa standing ovation di un pubblico agonizzante. Ora, aiutiamo questo ragazzo a capire che la carriera spesso è fortemente legata all'evoluzione tricologica della propria immagine, ragion per cui è quantomai urgente trovare un nuovo parrucchiere. Che sia l'amico gay della Tatangelo, che sia la Petineuse amica di Belen, che sia Edward Mani di Forbice. Troviamone uno, perché se sulla copertina del suo disco, Valerio sfoggia un semplice e minimal capello tirato indietro (perché non fermarsi li?), qualche sera fa si è esibito in una trasmissione con il vituperato caschetto alla Massimo Di Cataldo in "Come sei Bella". E vorrei solo ricordare che da quella performance lì, la carriera di Di Cataldo, osannato dai critici come nuovo Ramazzotti, ha perso un bel po' di colpi.

In un'altra ospitata però il nostro cantante si è presentato con la permanente di Cristiano Malgioglio ai tempi di "Sbucciami". Una citazione che per i più ottimisti potrebbe presagire ad una collaborazione con Mina. Per i fan della Luna Nera della Zingara Cloris invece la permanente malgiogliana equivale ad un naufragio sull'Isola dei Famosi, a massaggiare Francesco Coco e a far telline con Manuela Villa.




martedì 23 novembre 2010

Sodaplay(list)_Orgia Klaxons


Parliamoci chiaro. Da quasi due anni, appena esce un video di Lady GaGa parte la solita sfilza di polemiche, di gente che si scandalizza e soprattutto di gente che finge di scandalizzarsi "sCarfagnando" gli occhi" davanti al player di Youtube.
Ecco, secondo me davanti a "Twin Flames", il nuovo video dei Klaxons (band che ho sempre, sempre amato, indipendentemente dallo spot Fructis di Garnier) anche voi "sCarfagnerete", e anche tanto.
Diciamo che davanti all'orgia dei Klaxons "sCargagnerete" come se aveste davanti la Mussolini.
PS: il regista è il grande Saam Farahmand.

lunedì 22 novembre 2010

(Non) Lavorare stanca. Soprattutto nel week-end


Vabbè, ma allora ditelo. Le ricerche non servono a farci crescere culturalmente ed intellettualmente ma solo a fare del terrorismo mediatico e a farci sentire perennemente oppressi e col fiatone, roba che neanche il buon vecchio Baffo Roberto delle televendite.
Stavolta il Corriere della Sera riprende una statistica inglese condotta dalla catena di hotel Premier Inn, secondo cui il week-end non durerebbe più di due giorni, ma si limiterebbe ad appena 27 ore.
Secondo i ricercatori la stanchezza della settimana lavorativa svanirebbe esattamente alle 12.38 del sabato, per poi ritornare, sotto forma di stress e angoscia per il lunedì in arrivo, alle 15.55 della domenica. Praticamente alle quattro del pomeriggio uno comincerebbe a dar di matto pensando al giorno dopo e alle mail da mandare, agli appuntamenti da fissare e alle persone da incontrare. Una sofferenza tale che sarebbe molto meglio abbandonare il pranzo della domenica e palesarsi direttamente in ufficio piuttosto che dilaniarsi sul divano con i crampi allo stomaco e la D’Urso in tv che si dissocia dagli ospiti che lei stessa invita.
“Trovare un equilibrio fra vita privata e lavoro sta diventando sempre più difficile” dicono i responsabili della Premier Inn confermando in pratica che gli inglesi staccherebbero la spina solamente nella notte fra sabato e domenica, praticamente quando si trovano in qualche pub intenti a scolarsi pinte di birra riducendosi peggio di Amy Winehouse e Pete Doherty.
Secondo gli utenti che hanno partecipato alla statistica, la colpa di questa “decurtazione del week-end” sarebbe imputabile alla pressione dei capi, gente che invece che passare la domenica al parco coi figli si diverte a mandare sms minatori in cui vi vengono assegnati i compiti per il giorno dopo e cioè il recupero del Sacro Graal, la cattura di Osama Bin Laden, l’organizzazione della pizzata con Abu Mazen e Netanyahu e la pianificazione del soggiorno estivo di Carla Bruni a Ostia.


venerdì 19 novembre 2010

Sodamode_Volta, A/W


Ancora indecisi su come riparare i vostri piedi nei mesi più freddi del'anno? Se non avete speso tutti i vostri soldi in gratta e vinci e superenalotto confidando in un cambiamento di stile di vita, limitatevi ad un piccolo cambiamento di stile, e basta.
Comprate un paio di Volta, l'evoluzione 2.0 delle vecchie Clarks, intese nella loro espressione più radical. Queste in camoscio sono perfette, non impegnano ma offrono comunque un'aria trendy e ricercata. Il brand inoltre è italiano, il che non guasta. Tutti i modelli qui.

giovedì 18 novembre 2010

Sodaplay(list) _Primo nelle chart....dei plagi


Come direbbe Britney: Oops i did it again!
L'ha fatto di nuovo. Il Funky-Gallo perde le penne ma non il vizio del plagio. Il più evidente della sua carriera fu "Blu", una versione riveduta e corretta di "Era lei" di Michele Pecora.
Una somiglianza che lo ispirò nell'incisione-live del "Ti sputo in bocca" dedicato a Staffelli di Striscia. Ora il suo album è in vetta alle classifiche ed è riuscito a scalzare dal primo posto anche quella Scema (Loca) di Shakira.
Il problema è che ora, questa (che poi non è nemmeno male), assomiglia troppo a questa.

Ti cancello da Facebook? Dipende dall'ormone


L’Ansa mi da Ansia, soprattutto quando un lancio è così netto, tagliente, deciso e diretto: Facebook, scatta l''unfriending day'. No tranquilli, non è partito il tanto strombazzato “Attenzione, da domani Facebook sarà a pagamento”, attendibile quanto i messaggi audio di Bin Laden.
Stavolta si tratta del giorno dello scaricamento amici, quello in cui i vostri contatti vanno rottamati, senza incentivi ma con tanta serenità per le vostre anime in pena.
E’ stato il conduttore americano Jimmy Kinnel, dal suo show in onda su ABC, a proclamare il 17 novembre l’Unfriending Day, invitando così gli adepti del social network a cancellare i contatti inutili, quelli con cui non si hanno rapporti virtuali né tantomeno reali. Insomma, pare che sul web l’imperativo dell’ultim’ora sia il “pochi ma buoni”, non a caso da qualche giorno è nato Path, un social network che sta riscuotendo un buon successo e che consente di avere un massimo di 50 contatti, valorizzando così gli amici veri.
Personalmente apprezzo questo nuovo trend, e prego affinché un barlume di giudizio si diffonda fra quelle persone che accettano o cercano chiunque con l’intento maniacale di arrivare a 5.000 amici. Gente che crede di trovare un confidente sincero dietro la “Termoidraluica Pianese srl”, tizi obsoleti che per un istante credono che Dio si sia ricordato di loro facendogli piovere dall’alto la richiesta di una gnocca ucraina più farlocca di un’esterna di Uomini & Donne.
Poi ci sono quelli che diventano fan di chiunque, dal Gattino Virgola al tipo che è stato nella casa del Grande Fratello per 15 minuti, prima di venire eliminato perché scoperto in possesso di laurea.
E pensare che il nostro Mark Zuckerberg aveva inventato Facebook dopo la rottura con l'allora fidanzata Erica Albright. Dovendo cercare una sostituta e non avendo l'appeal di Johnny Deep il nostro nerd, oggi ricco sfondato, si affidò alle sue capacità informatiche. Facebook insomma nella sua natura venne concepito originariamente come un "Trombook". Qualsiasi appello al depennamento di amici allora lascia il tempo che trova: quando l'ormone dell'internauta si agita più del bacino di Shakira non c'è limite di amici che tenga e in preda ad una crisi d'astinenza la si chiede pure a Patrizia De Blank. L'amicizia.

martedì 16 novembre 2010

Sodaplay(list)_Music Tennis



Ritornano le playlist, tanto richieste e a differenza di quelle di I-Tunes, GRATUITE!

Today, Tennis Playlist


1 HELLO – MARTIN SOLVEG feat. DRAGONETTE
Roland Garros, pubblico in visibilio e sfida fra Martin e Bob Sinclar. E David Guetta non gioca?

2 VANITY & PRIDE – PAOLA & CHIARA
Le sorelline si sfidano sul campo e negli spogliatoi i soliti sguardi ammiccanti

3 GIVING UP THE GUN - VAMPIRE WEEKEND
Strani avversari oltre la rete, due in particolare: Jake Gyllenhaal e Joe dei Jonas Brothers

Sodamode_Seconda pelle, Natalia Brilli



Prendete un oggetto. Immaginatelo foderato di cuoio ed avrete il contenitore o la borsa ideale. E' un po' questa la filosofia di Natalia Brilli, designer belga che ha proposto una laptop bag con incisa una tastiera. Perfetta in ufficio, oggetto di culto in viaggio.
Potete vedere le mille idee di Natalia, tutte foderate in pelle qui.

lunedì 15 novembre 2010

E se c'è la luna piena, tu diventi pallido (e sfigato)



Carlo Conti. No dico, scordatevi le ragazzine che si strappano i capelli per i pallidi vampiri di Twilight, dimenticate le occhiaie e la pelle bianco-latte di Robert Patinson.
Le donne del 2010 sono attratte dagli uomini che hanno un colorito della pelle piuttosto roseo, per non dire carbonizzato. Non lo dico io, che pur essendo portatore sano di colorito piuttosto scuro sono stato colpito sin dalla tenera età dalla sindrome di Calimero (guarda quello com’è nero!). A svelare il segreto o meglio il colore della seduzione è il prestigioso National Geographic che grazie allo psicologo Ian Penton-Voak dell’Università di Bristol sentenzia che le donne scelgono il loro partner a seconda del volto, prediligendo in particolare gente con la pelle scura o rosea rispetto a un Marylin Manson sottoposto a mesi di tintarella di luna.
Praticamente alcune donzelle con gli ormoni che fanno waka-waka hanno esaminato un campione di foto di uomini. I ricercatori di Bristol hanno più volte deformato i connotati dei tizi fotografati, li hanno gonfiati come Bisteccone Galeazzi, stropicciati come Tom Waits e tinti coi capelli rosso fuoco modello Biscardi. Nessuna drastica trasformazione ha scalfito le valutazioni delle donne: meglio l’uomo scuro, anche se cesso, rispetto a quello pallido.
Lasciate perdere pettorali e addominali allora e soprattutto non lasciatevi influenzare da quei mucchietti di ossa che sfilano in passerella oggi e che hanno sguardo languido e colorito spento. Tutti modelli che dalla passerella sembrano volerti dire “Ti prego, lanciami un tozzo di pane, Gucci non mi fa mangiare dalla collezione primavera/estate 2007”.
Ecco, lasciate questi uomini da parte, mostratevi brutti, sporchi, cattivi e soprattutto scuri. E se proprio non riuscite ad ottenere un po’ di colore applicate il modello tirolese. Scolatevi qualche liquore d’alta montagna e vedrete che in pochi secondi avrete delle guance rosse degne di David Gnomo amico mio. Ecco, in questo modo tutte le donne cadranno ai vostri piedi, o per il vostro colorito o perché stecchite dalla fiatella infiammata dalla Grappa Bocchino.

domenica 14 novembre 2010

Sodamode_Agenda 2011, Freitag


Mentre qualche tettonica reduce de "La Pupa e il Secchione" si accinge a posare per il calendario 2011 di qualche ferramenta, l'anno nuovo in arrivo ci suggerisce che è tempo di pensare ad una nuova agenda.
Moleskine sorpassata? La usate da tempo e con lei tutti gli anni sembrano ormai uguali (ma guardando la vostra faccia non si direbbe...)?
Vi consiglio la Freitag E26 agenda 2011.
Il brand è molto cool, ideato dai designer zurighesi Markus e Daniel Freitag. La copertina è nel timpico materiale "telone-di-tir", l'agenda è dotata di penna, scoparti interni e segnalibri.
La potete acquistare anche quì .

giovedì 11 novembre 2010

Sodatrash

Ossantoddio.

martedì 9 novembre 2010

Allergie da trucco. Perché io valgo, anche se ho 6 anni.




Si piglieranno pure a ceffoni nelle sale operatorie, rifaranno tette e culi in ospedali pubblici spacciandoli per appendiciti, però una cosa dobbiamo dirla. I medici sono molto lungimiranti.
Giacché la salute mentale ce la siamo giocata da un pezzo, hanno pensato di tutelare sempre e comunque quella fisica. Dalle pagine del Corriere Salute alcuni camici bianchi lanciano l’inquietante allarme: fra le bambine aumentano, con un tasso preoccupante, le malattie cutanee allergiche a causa di un uso indiscriminato di prodotti di make-up.
Il dato è emerso dal convegno europeo di dermatologi riuniti a Venezia, i quali, fra una relazione e l’altra, hanno in pratica asserito che le bambine di oggi sono solite mettersi in faccia più roba di Cristiano Malgioglio e Anna Tatangelo messi assieme. “Sempre più bambine –spiega il presidente del convegno Peter Schmid-Grendelmeier, uno che già solo il nome ti fa venire un eczema- utilizzano specifici prodotti per il trucco che possono innescare una reazione allergica sulla loro giovane pelle”. Attenzione però, gli E.R. delle dermatiti, i Grey’s Anatomy dell’orticaria si dicono ottimisti e affermano “ci assicureremo che vengano sempre formulate una corretta diagnosi, una terapia di successo e soprattutto una prevenzione diffusa”. E certo, mi sembra anche logico. Spendiamo milioni e milioni nella ricerca di terapie ad hoc, sputtaniamo fondi per convegni e tavole rotonde, il tutto per permettere a delle piccole donne di uscire di casa conciate come Lady Gaga e pronte per fare un’orgia in perfetto stile Alejandro. Lungi dall’esser moralista, ma non è mica detto che in ogni culla rosa del Belpaese riposi una Noemi in erba, pronta a truccarsi a 6 anni, a fare i concorsi di bellezza a 10, ad andare in tv a 14, a rifarsi tette e labbra a 18 e a sembrare Donatella Versace a 19.
Che poi volete mettere andare all’asilo ed essere scambiate per delle Bratz, le bambole zoccole per eccellenza? Una poi rimane traumatizzata, si butta giù, diventa un caso umano e la notte ci tocca andarla a raccattare per le varie questure…

giovedì 4 novembre 2010

Figlio mio, fatti una GaGa Cultura!



Sul serio, pensavo di averle viste tutte. Con la laurea di Anna Falchi all’Università di San Marino ho creduto che le cronache accademiche avessero esaurito qualsiasi argomento. E invece mi sbagliavo.
Perché poi è arrivata l’incredibile rivelazione secondo cui anche il Trota frequentasse l’Università. “Studio all’estero!” ha dichiarato tronfio Renzo Bossi, e lì ho pensato che avesse seguito l’esempio sanmarinese della Falchi (che ne sai, magari lei gli ha passato i libri. Ho scritto libri in un periodo che comprende le parole Falchi e Bossi?).
Stavolta però il punto di non ritorno universitario non arriva dal nostro Belpaese Galbani ma dagli States. Il New Musical Express dalle sue pagine delizia le matricole o aspiranti tali con una comunicazione di servizio fondamentale. L’Università del South Carolina ha dato il via ad un corso accademico su Lady GaGa chiamato “Lady Gaga And The Sociology Of The Fame” (Lady Gaga e la sociologia della fama).
No, attenzione, il titolare della cattedra in questione non è Umberto Eco bensì il professor Mathieu Deflem, che nel suo curriculum vanta la visione di 28 concerti, cinque incontri ravvicinati del terzo tipo con la star (sicuro che non fossero drag-queen rimorchiate in qualche locale?) e un centinaio di album dell’artista (considerando che GaGa ha realizzato solo un disco e mezzo, il tizio avrà la casa piena di copie impilate e usate come fermaporta).
“Spiegherò ai miei studenti – ha dichiarato il Prof- cos’è Gaga, intesa come evento sociale, andremo oltre la persona, oltre la musica”. Logico insomma. Questo Klaus Davi a stelle e strisce vuol portarci al di là delle solite notizie trite e ritrite sulla diva. Non a caso pare che nelle prime lezioni di storia, quelle sull’origine del mito, sia prevista la relazione di Cristiano Malgioglio, cugino di GaGa, che disserterà di genetica siciliana e di assonanze armoniche fra “Sbucciami” e “Paparazzi”.
Nelle lezioni di biologia gli studenti saranno chiamati ad effettuare alcuni test sulle carcasse dei bufali uccisi per confezionare il famoso “vestito di bistecche”, mentre in quelle di algebra si terrà il conto degli alani molestati per realizzare il video di “Poker Face”. Nel quiz finale a risposta multipla poi gli esaminandi dovranno indicare chi sia esattamente il tipo rimbalzato da Lady fra Alejandro, Fernando e Roberto.
Infine le prospettive per il futuro e gli sbocchi occupazionali. Pare che con in tasca la frequenza del corso i candidati possano essere arruolati per svuotare le lattine che Germanotta usa come bigodini. I più meritevoli invece saranno chiamati a scuotere manualmente la fascia rialza-glutei sulle coscione dell’amica Beyonce mentre i meno diligenti potranno giocarsi il master per esser presi come ballerini di Ivana Spagna in qualche puntata de “I Migliori Anni”.

lunedì 1 novembre 2010

Ti Amo (mio Dolce Forno)



Per alcuni è un Super-Papà. Per altri è un Super-Pippa. La stampa inglese lo avrà anche ribattezzato l’uomo più coraggioso del Regno Unito, ma lui, Craig Le Sauvage a mio avviso non ha neanche la minima idea del guaio in cui è ficcato. Il Daily Mail infatti lo definisce un eroe, un incrocio fra Superman e il Barbapapà per la scelta di legarsi ad una donna divorziata e con ben 15 figli a carico. Craig, 34 anni, coordinatore di un centro per il tempo libero si è detto terribilmente innamorato della sua Joenne, 39 anni e un'attitudine alla riproduzione degna delle migliori vacche da accoppiamento.
Pare che i due piccioni di Povia si conoscessero da una quindicina di anni. Erano vicini di casa, ma lei, Joenne, all’epoca era sposata e passava le sue giornate o a farsi ingravidare o a sfornare pargoli in ospedale. Poca scelta per la supermamma negli ultimi 21 anni, o rotture di balle (pannolini, pappine, corredini) o rotture di acque. Il bilancio è andato oltre ogni aspettativa, stracciando alla grande una Brooke Logan qualsiasi: 9 femmine e 6 maschi, la più grande è la ventunenne Natasha, già mamma anche lei (buon sangue non mente) e la più piccola è Indianna, 22 mesi, nata quando la relazione col toro da monta, cioè col padre di tutti i ragazzi, era già finita.
“La gravidanza mi ricarica e mi dà energia”, ha dichiarato Joenne, che evidentemente ora sarà ben felice di offrire al suo nuovo compagno 56 cicli di lavatrice ogni settimana, 35 pasti da asporto per la scuola e migliaia di dollari per il mantenimento dei 15 amici di Maria.
Craig passa insomma come un supereroe, quando invece è evidente che sia solo un maniaco sessuale attratto da donne obese, con le caviglie gonfie, gli ormoni in subbuglio e un umore altalenante che neanche Loredana Bertè. Appare evidente che negli anni in cui ha covato l’amore per la sua vicina sarà stato sedotto più dal suo stato interessante che da un interessante fondoschiena. La dimostrazione? Mentre il sottoscritto scrive Joenne è alla sua 13esima settimana di gravidanza. Il baldo Craig infatti non ha resistito alla tentazione di lasciare un traccia nel traforo del Frejus, di pagare pure lui il pedaggio sulla trafficata A4, di mettere in caldo la pagnotta nel Dolce Forno. E con questo siamo a 16. 16 marmocchi sfonati in 21 anni. Nemmeno la moglie del reverendo Camden di Settimo Cielo sarebbe arrivata a tanto.