martedì 28 luglio 2009

SodaCaustica_Glitterball, Pao e Vigili Urbani



I Glitterball vengono da Pescara, sono in tre e dal vivo il loro suono è pulito, preciso. Raffinato e prepotente al tempo stesso. Come fosse un disco, direbbe qualcuno. Magari, aggiungiamo noi.
Perché un disco, un cd, un file mp3 o altri supporti in una città come San Benedetto del Tronto, fino ad una certa, vengono tollerati. La musica live no.

La dimostrazione? Ore 23.25 di lunedì 27 luglio. Mentre i Glitterball stanno raccontando la storia di "Lyza" nell'incantevole cornice del Pao sul lungomare, dalla "frasca" di oleandri che cinge il giardino spunta prorompente un curioso cappelletto. Considerando che la percentuale di babbione inglesi in vacanza sulla Riviera si è ridotta notevolmente concludo che il bizzarro copricapo possa appartenere o a un agente in divisa o a Morgan.
Ma l'ex Bluvertigo arriverà in città solo l'8 agosto e quindi, come volevasi dimostrare, nel bel mezzo del concerto si è palesato l'ennesimo vigile urbano.
Stavolta ad entrare in azione è stata una donna, sollecitata da alcuni residenti di Via Piemonte (per chi non lo sapesse, è una parallela del lungomare, distante qualche centinaia di metri dal Pao). La diligente vigilessa, da buona "prezzemolina della movida rivierasca", non si è lasciata sfuggire l'occasione per chiedere maggior silenzio, altrimenti sarebbero arrivate le sanzioni previste dall'ultima delibera comunale, e cioé: multa ai gestori, multa ai clienti, immersione forzata alla foce dell'Albula, ascolto coatto della discografia completa di Guccini e visione obbligatoria di tutti i gioiosi documentari del Bizzarri che hanno per oggetto l'incomunicabilità.

Ovviamente, davanti a tali pene, i Glitterball hanno iniziato ad abbassare il volume, e la voce del cantante è diventata sussurrata e sospirosa tipo quella di Jane Birkin in "Je t'aime moi non plus".
Piccoli inconvenienti che capitano in una città dove il pianobar si tollera, la festa dei Sacramentini fino alle tre di notte si tollera (eccome se si tollera, io l'ho tollerata...), il concorso canoro Defilippiano si tollera ma la chitarra no. La chitarra è ancora recepita come pericolosa, ambigua, poco simpatica e anche un po' stronza.
La chitarra insomma, può seriamente danneggiarti se la senti in lontananza alle 23.15, ed è giusto quindi che mentre la città è invasa da tossici, pusher, camorristi e ricettatori, le forze dell'ordine (pagate da noi) spendano le loro serate in servizio per andare a stanare le chitarre.
La caccia alle streghe, è appena cominciata.

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